Genova, torna a splendere l’organo della basilica di Carignano

Due concerti, alla presenza di S.Em.Cardinale Angelo Bagnasco il primo, e di S.Em.Monsignor Luigi Palletti Vescovo Ausiliare il secondo, hanno inaugurato i restauri del monumentale organo Hermans – Bianchi – Lingiardi  nella Basilica Abbazia Collegiata, Parrocchia di S.Maria Assunta in Carignano a Genova. L’impeccabile maestria dell’organista Giancarlo Parodi, presidente dell’Associazione Italiana Organisti di Chiesa, la cui attività concertistica è rinomata a livello mondiale, accompagnato  per il secondo concerto dall’Orchestra della Cappella Musicale Sauliana diretta dal maestro Fabrizio Callai, ha dato nuovamente respiro a quello che indubbiamente è uno degli organi più belli della Liguria.

Gli antichi organi sono parte integrante delle nostre più insigni tradizioni culturali. L’arte organaria ligure ha origini remote, testimoniate da documenti risalenti al XIII secolo e rispetto a quella di altre regioni italiane è caratterizzata da particolarità estetiche e costruttive proprie. La struttura dello strumento dalle iniziali realizzazioni di organari isolati conosce, a partire dalla metà del secolo XVII, un’evoluzione che culmina con l’opera del gesuita fiammingo Willem Hermans, presente a Genova, destinata ad esercitare notevole influenza su tutta la produzione locale.

Nasce la scuola organaria ligure, saldata alla sua lezione dal  lavorante Tomaso I° Roccatagliata che diede l’avvio ad una stirpe di organari, i Roccatagliata di Santa Margherita Ligure appunto, che giunge attraverso parenti e successori, ai Ciurlo, fino alla metà dell’ottocento. Proprio Hermans fu l’artefice che realizzò nel 1657-1659 questo grande organo a tre tastiere dotato di circa una cinquantina fra registri e accessori, posto in una cassa di puro stile nordico, riccamente ornata da intagli e sculture, racchiusa da ante dipinte da Paolo Brozzi e Domenico Piola. Nel 1852-1853 lo strumento venne ricostruito a due tastiere secondo i criteri dell’epoca da Camillo Guglielmo Bianchi, allievo e continuatore dell’attività dei Serassi prestigiosi organari lombardi riutilizzando oltre 700 delle preesistenti canne seicentesche.

Modificato nel 1905 dai fratelli Lingiardi di Pavia per adeguare l’organo ai dettami del periodo tardo romantico, è stato finalmente restaurato tra  il 2007 e 2011, grazie al finanziamento della Compagnia San Paolo e al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana e alla Fondazione Carige, con accurati interventi, sotto la direzione della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico della Liguria, che hanno interessato l’intero complesso (l’organo dai Fratelli Marin, la cassa e le ante da Nino Silvestri, la tribuna marmorea da Axel Nielsen, i ferri e la movimentazione della ante da Veerle Essel) e che hanno visto l’uso di innovative tecniche di restauro per far sì che lo strumento e i raffinati elementi decorativi potessero essere riportati alle migliori condizioni di funzionamento e di visibilità.

Le vicende storiche dello strumento e del restauro sono testimoniate da un ampio e pressoché inedito corpus documentario raccolto nel volume del Prof. Giancarlo Bertagna (musicologo ed autore di numerosi saggi sull’arte organaria in Liguria) dal titolo Il monumentale organo della basilica di Carignano a Genova, Agorà & Co., Lugano 2011.                                    

  M.L.H.     

      

Questo articolo è pubblicato nel secondo numero del trimestrale di informazione immobiliare FIAIP genova informa nella sezione L’angolo della cultura a cura di Enrico Haupt.

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